martedì 16 agosto 2011

Joan

Ora le fiamme l'avvolgevano mentre veniva cavalcando nel buio. Nessuna luna a far risplendere la sua armatura. Nessun uomo in questa notte piena di fumo. Disse, "Sono stanca della guerra, voglio tornare al lavoro che facevo prima, un vestito da sposa o qualcosa di bianco da indossare sopra la mia intensa brama".

Sono felice di sentirti parlare in questo modo, sai che ti ho guardato cavalcare ogni giorno e qualcosa in me desiderava conquistare una così fredda e solitaria eroina.
"E chi sei tu?", disse aspramente, a colui nascosto nel fumo.

"Io sono il fuoco", rispose. "Ed amo la tua solitudine, amo il tuo orgoglio."

"Fuoco, rendi il tuo corpo freddo, ti sto per dare il mio da tenere", disse questo mentre stava per essere la sua unica, per essere la sua sola sposa. E nella profondità del suo ardente cuore prese le sue ceneri, e sopra gli ospiti del matrimonio sparse le ceneri del suo vestito da sposa. Fu nella profondita’ del suo ardente cuore che prese le ceneri, e lei chiaramente capì che se lui era il fuoco, lei doveva essere il legno.
Vidi il suo fremito, vidi il suo pianto. Vidi la gloria dei suoi occhi. Io stesso desidero amore e luce, ma deve essere così crudele, e così luminoso?

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